giovedì 23 novembre 2017

VERIFICA S'AMOR NON E', CHE DUNQUE E' QUEL CH'IO SENTO PETRARCA

Verifica sull'analisi della poesia di Petrarca "S'amor non è, che dunque è quel ch'io sento"
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S’amor non è, che dunque è quel ch’io sento? 
Ma s’egli è amor, perdio, che cosa et quale? 
Se bona, onde l’effecto aspro mortale? 
Se ria, onde sí dolce ogni tormento? 

S’a mia voglia ardo, onde ’l pianto e lamento? 
S’a mal mio grado, il lamentar che vale? 
O viva morte, o dilectoso male, 
come puoi tanto in me, s’io no ’l consento? 

Et s’io ’l consento, a gran torto mi doglio. 
Fra sí contrari vènti in frale barca 
mi trovo in alto mar senza governo, 

sí lieve di saver, d’error sí carca 
ch’i’ medesmo non so quel ch’io mi voglio, 
et tremo a mezza state, ardendo il verno





 1) A chi si rivolge il poeta nei primi 6 versi?


 2) Quale elemento caratterizza il finale di verso nelle quartine? C'è differenza con le terzine? Commenta questo aspetto in relazione al contenuto della poesia.


 3) Ad inizio verso è ripetuta spesso la congiunzione ipotetica "se" Spiega perché si trova in posizione rilevante.


 4) A quale risultato arriva l'indagine sull'amore svolta dal poeta? E' un sentimento positivo o negativo? Rispondi facendo riferimento al testo.


 5) A partire dal verso 10 troviamo una metafora molto comne in letteratura (un topos). Spiegala, collegandola ad altre metafore simili presenti in altre poesie che conosci.


 6) Quali figure retoriche sono "viva morte" e "dilectoso male"


 7) Quale significato vuole dare il poeta all'espressione "tremo d'estate"?


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