Il cavallo selvaggio
Il mercante Ben Amhud volle far dipingere un cavallo sulla facciata del suo
negozio.
S’informò sui pittori della zona, e alla fine chiamò Alí Shab.
"Alí, voglio un bel cavallo sulla facciata del mio negozio. Quanto mi verrà a
costare?".
"Un cavallo bello ti costerà trentacinque denari", rispose il pittore.
"Tanto?" disse il mercante, battendosi le mani sulla testa, come per un lutto.
"Come posso risparmiare un po’?". "Se vuoi un cavallo brutto, spenderai solo trenta denari", rispose il pittore. "Ah, bene!"disse il mercante, battendosi le mani sul ventre, soddisfatto.
"E… non potrei spendere ancora meno?". Alí Shab pensò un momento, poi disse: "I prezzi che ho detto, naturalmente, sono per i cavalli addomesticati. Se vuoi
un cavallo selvaggio, spenderai solo venticinque denari". "Ecco!"gongolò il mercante, battendo le mani una contro l’altra, "Dipingi
un bel cavallo selvaggio, caro pittore!"
Senza più parlare, Alí Shab preparò colori e pennello e si mise al lavoro.
Dipingeva veloce e sicuro e i bambini del villaggio, seduti in cerchio alle sue
spalle, stavano a guardare.
- Via, via di qui, monelli! - gridava Ben Amhud, uscendo dal negozio e
agitando uno straccio. - Non spendo il mio denaro per divertire le scimmiette
come voi!
Al tramonto il dipinto era finito: un bellissimo purosangue arabo, bianco,
dall’aria fiera e indomita, stava immobile in un’impennata.
I bambini andarono a raccontare la meraviglia e da ogni parte venne gente ad
ammirare.
Ben Amhud stava sulla soglia del negozio, sorridendo, come fosse stato lui ad
allevare quel cavallo stupendo.
Poi, davanti a tutti, consegnò al pittore i venticinque denari e lo salutò.
Venne la sera e tutti andarono a dormire.
Tutti, ma non il pittore, che venne, ricoprì rapidamente il cavallo con la stessa
tinta del muro e se ne andò.
Al mattino, quando aprì il negozio, Ben Amhud restò a bocca spalancata, gli
si strozzò il fiato in gola, gli mancò il respiro.
Poi prese a gridare, chiamando il pittore.
Alí Shab, seguito da molta gente incuriosita da quel baccano, venne davanti a
lui.
- Che storia è questa? - gridò il mercante, infuriato. - Per venticinque denari
mi hai fatto una pittura che è durata solo una notte?
Il pittore, tranquillo, rispose:
- La pittura era buona, Ben Amhud, ma sei stato tu a volere un cavallo
selvaggio. I cavalli selvaggi costano meno, si sa, ma scappano alla prima
occasione!
La gente scoppiò a ridere così forte, che il mercante non osò replicare e a
faccia bassa si ritirò a mangiarsi le dita per la rabbia.
E qualche volta, da quel giorno, passando davanti al negozio, qualcuno gli
gridava:
- Ehi, Ben Amhud, ho visto il tuo cavallo correre vicino all’oasi!
(Da: R. Piumini, Mille cavalli, Einaudi, Torino, 2006)
Domande
1) Il testo racconta di un contratto tra due persone che
a. termina con una grave offesa
b. non viene rispettato
c. termina con uno scherzo
d. si conclude tragicamente
2)L'espressione "come per un lutto" significa
a. come se non avesse sentito bene
b. come se gli fosse morto qualcuno
c. come se volesse ferirsi
d. come se volesse picchiare il pittore
3)Le domande che il mercante fa al pittore, all’inizio della storia, hanno
lo scopo di:
a. ridurre il prezzo del dipinto
b. capire se il pittore è onesto
c. vedere che cosa è capace di fare il pittore
d. scegliere il tipo di cavallo da far dipingere
4)La parola “selvaggio” è il contrario di:
a. selvatico
b. buono
c. purosangue
d. domato.
5)Il mercante dice: «Via, via di qui, monelli! Non spendo il mio denaro
per divertire le scimmiette come voi!» Queste parole ci
fanno capire che il mercante è:
a.tirchio e arrogante
b.vanitoso e iroso
c.severo e poco intelligente
d.spiritoso e chiacchierone
6)Da che cosa si capisce che i fatti raccontati si svolgono in un paese arabo?
a.dalla presenza di cavalli selvaggi
b.dai mestieri dei personaggi
c.dai nomi dei personaggi
d.dalla razza del cavallo dipinto sul muro
7)Nella frase “I bambini andarono a raccontare la meraviglia”, la meraviglia si riferisce al fatto che
a.il dipinto è stato finito molto in fretta
b.il pittore ha dipinto un cavallo molto bello
c.il mercante ha fatto dipingere bene il muro
d.il cavallo sta immobile in un’impennata
8)Nella storia si dice che il pittore “ricoprì rapidamente il cavallo con la stessa tinta del muro”. Perché il pittore usa la stessa
tinta?
a.per danneggiare il dipinto
b.per non fare arrabbiare il mercante
c.per non sciupare il muro
d.per fare riuscire meglio il suo piano
9)Il pittore cancella il cavallo
a.perché il mercante si è preso il merito del dipinto
b.perché il mercante gli ha dato meno di quanto stabilito
c.per punire il mercante che maltratta i bambini
d.per punire il mercante della sua avarizia
10)Per spiegare la scomparsa del cavallo dipinto, il pittore dice al mercante che
a.il cavallo è fuggito
b.il cavallo si trova nell’oasi
c.la pittura durava sola una notte
d.ha voluto fargli uno scherzo
11)La frase “La gente scoppiò a ridere così forte, che il mercante non osò replicare” significa
a.La gente ride così forte che non si sentono le parole del mercante
b.La gente ride così forte che il mercante non ha il coraggio di rispondere
c.La gente ride così forte perché il mercante non sa che cosa rispondere
d.La gente ride così forte perché il mercante non riesce a parlare dalla rabbia
12)Quale modo di dire riassume meglio quello che è successo al mercante?
a.Chi rompe, paga
b.Meglio soli che male accompagnati
c.Oltre il danno, anche la beffa
d.Il meglio è nemico del bene
13)Secondo te, i fatti raccontati nel testo:
a.sono successi davvero
b.potrebbero succedere
c.non potrebbero mai succedere
d.potevano succedere solo in un lontano passato
14)Questo racconto è stato scritto soprattutto per:
a.divertire e far riflettere
b.far capire che gli scherzi finiscono male
c.insegnare a rispettare l’arte dei pittori
d.descrivere le abitudini di altri popoli
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