Alcune domande a risposta aperta per prepararsi ad una verifica sulla lirica del Cinquecento.
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1)Perché il 400 è stato definito "il secolo senza poesia"?
E' stato il critico e filoofo Benedetto Croce a definirlo tale, soprattutto perché nel 1400 manca una grande personalità letteraria e anche perché gli umanisti si concentrano nel creare un nuovo sapere, nell’attualizzare il pensiero antico, nel rispondere come eruditi ai problemi della società, cercando meno di dar vita a una letteratura d’invenzione.
2)Che cosa si intende con il termine "petrarchismo"?
con il termine "petrarchismo" si intende l'imitazione della poetica di Francesco Petrarca. Questo fenomeno interessò non solo i poeti italiani, ma anche molti stranieri e nasce sul finire del '300, si diffonde per tutto il '400 e interessa anche il '500 dove le forme poetiche petrarchesche si cristallizzano in forme codificate.
3)Qual è l'argomento degli Asolani di Bembo?
Si tratta di un dialogo sull'amore, ambientato nella Asolo del XV secolo, presso la corte di Caterina Corner. Il dialogo è diviso in 3 libri scritti, appunto, come fosse un dialogo
4)In che modo il Berni reagì alla codificazione formale e contenutistica del petrarchismo?
Francesco Berni riprese la tradizione comico realistica per schernire il carattere sublime della poesia lirica: castigando in modo brillante le convenzioni del petrarchismo, Berni ne mise in ridicolo la lingua e l'estetica in un abilisimo capovolgimento.
5) Come cambia l'approccio delle donne alla cultura dal Medioevo al Rinascimento?
Nell’’Alto Medioevo sono pochissime le donne laiche con un alto grado di istruzione e di cultura. Ci restano alcune lettere di Amalasunta, figlia del re Ostrogoto Teodorico, mentre di Lutgarda, moglie di Carlo Magno, sappiamo che frequentò la scuola palatina. E’ nei monasteri, nelle abbazie e nei chiostri che le donne occidentali iniziano il lento cammino della emancipazione intellettuale. In campo religioso infatti ci sono numerose
testimonianze di monache colte e dedite a lavori intellettuali: bibliotecarie, scrivane e amanuensi, insegnanti.Alcune di esse scrissero opere di carattere agiografico, cronache, biografie. Una delle caratteristiche del Rinascimento fu l'”emergere” della donna anche dal punto di vista culturale: alle ragazze di "buona famiglia" si insegnava l'arte di curare la futura famiglia; dovevano ricevere una completa educazione, e fino a pochi giorni dalle nozze subivano una specie di clausura durante la quale veniva loro impartita un'istruzione pari a quella degli uomini dello stesso ceto sociale. Le donne colte fondavano delle Accademie dove si discutevano argomenti di cultura. Numerose donne, soprattutto in Italia ma anche nel resto dell'Europa, divennero famose in vari campi, a cominciare da quello letterario, come ad esempio Costanza Varano, Vittoria Colonna, Veronica Gambara, Alessandra Strozzi, Gaspara Stampa, Isabella Morra.
6) Qual'era la teoria di Bembo sul principio di imitazione?
Bembo sostiene il principio di un'imitazione "selettiva", cioè sostiene che non sempre è necessario imitare gli antichi, ma bisogna farlo solo quando la lingua e le forme del passato sono migliori di quelle del presente, come ad esempioVirgilio e Cicerone per la poesia e la prosa latina, Petrarca e Boccaccio per quella in volgare
7) Perché verso la fine del 500 il petrarchismo come fenomeno culturale e come prassi letteraria cominciò a declinare?
Il petrarchismo entra in crisi all'inzio del '600 col diffondersi della lirica barocca: ad una poesia omogeneo e monolonguistica i poeta barocchi oppongono la variazione, celebrando ad esempio la figura femminile in una varietà di aspetti molto più ampia e complessa. Inoltre, in questo periodo, si ampliano gli argomenti e gli interessi nel poetare: non più solo l'amore era oggetto della poesia, ma eventi quotidiani ritenuti sino ad allora decisivamente impoetici, come terremoti, inondazioni e siccità. Questi poeti celebrano oggetti della più dimessa realtà quotidiana, che assumono di volta in volta una più o meno esplicita connotazione metaforica ed allegorica
8) Qual è l'orizzonte filosofico che fa da sfondo a tutta la lirica cinquecentesca?
Il neoplatonismo, in aperto contrasto con l'aristotelismo. Gli uomini del Rinascimento fiorentino svilupparono nuove idee sull'uomo e sul mondo, in un insieme più dinamico e meno fisso di quello aristotelico. Adesso l'uomo non è più visto come qualcosa di casuale o fortuito, ma, al contrario, funzione di una causa, e finalizzato al raggiungimento dell'unità con il resto delle cose attraverso l'intelletto, ultimo gradino prima della Divinità. Nel pensiero di Cusano l’uomo è definito ‘microcosmo’ in quanto ‘contrae’ in sé tutte le cose e poiché è ‘implicazione’ delle immagini di tutte le cose. Questa concezione, nuova per il tempo, costituisce il terreno di coltura per una nuova generazione di studiosi che applicano la loro ricerca alla comprensione del mondo per fini teologici ed ascetici. L'uomo acquista così una sua dignità perchè, appunto, non più passivo e supino alla Natura, ma quanto più attivo tanto più tende alla perfezione.
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