Alcune domande aperte per ripassare la poetica di Giovanni Pascoli in vista di una verifica o di un'interrogazione.
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1) Che cosa rappresenta il "nido" di Pascoli
Il tema del nido simboleggia la famiglia e viene visto come un luogo intimo, segreto, che protegge.
Il nido difende chi vi sta all'interno e per tutta la vita il poeta cercherà di recuperare questa età d’oro, cioè l’infanzia, che lui ritiene l'unico momento veramente sereno. La famiglia per Pascoli la famiglia è esclusivamente quella di origine, chiusa a qualunque cambiamento.
In questa visione, il male più grande è la dispersione del nido, per esempio,l’abbandono della casa, i lutti familiari o il fidanzamento della sorella Ida.
2) Che cos'è l'umanitarismo in Pascoli
Pascoli aspira alla concordia fra gli uomini e alla solidarietà fra classi sociali. La sua è un'utopia umanitaria che invita all'affratellamento di tutti gli uomini, al di là delle barriere di classe e di nazione che li separano e li contrappongono gli uni agli altri
3) Pascoli ha fiducia nella scienza? Sì/No. Motiva.
Pascoli non ha fiducia nella scienza perché ritiene non possa spiegare i misteri e l'ignoto. L'unico strumento di vera conoscenza è la poesia
(concetto del poeta veggente)
4) Concezione della "poesia pura"
Per Pascoli la poesia non deve avere un fine pratico o di insegnamento morale o filosofico.
La poesia non nasce con questi intenti, ma, essendo l'unico strumento di conoscenza, attraverso l'intuizione, essa è in grado di svelarci il mistero della vita al di là della razionalità. Il poeta, dunque, insegna, perché ci permette di scoprire le verità sepolte nelle piccole cose, ma non deve atteggiarsi a maestro o a filosofo, altrimenti la poesia diventa vuota retorica.
5) Elementi decadenti in Pascoli
Evade dalla realtà, insegue la musicalità del verso, è attratto dal mistero, utilizza un linguaggio simbolico, si ispira al quotidiano, utilizza le analogie, è antipositivista.
6) Chi è l'uomo "sociale" in Pascoli e quali responsabilità ha o ha avuto?
Secondo Pascoli il male non è generato dalla natura (che anzi è "madre dolcissima"), ma dall'uomo "sociale", cioè l'uomo civilizzato, evoluto, ritenuto molto diverso dall'uomo "primitivo" che è buono per natura. L'uomo è diventato cattivo perché è entrato in contatto con la brutalità degli altri uomini. L'unico rimedio per fuggire a questo male sociale è rifugiarsi nel nido e in un contatto più stretto con la natura.
7) Religiosità in Pascoli
Pascoli era agnostico--->data la mancanza di fede e speranza, in lui viene meno la dimensione che la teologia definisce “verticale” della fede, cioè l’amore verso Dio, mentre assume un ruolo cruciale la dimensione “orizzontale”, quella dell’amore verso i fratelli, verso il prossimo, La consapevolezza del comune destino terreno di infelicità, di labilità e di dolore degli uomini dovrebbe far sì che essi non lottassero gli uni contro gli altri procurandosi ulteriori sofferenze, ma diventare solidali, unirsi, aiutarsi e proteggersi per quanto possibile.
8) Elenca alcuni elementi essenziali dello stile pascoliano
Fonosimbolismo (linguaggio evocativo, simbolico, musicale) Plurilinguismo (parole comuni, ma anche ricercate) Paratassi (più coordinazione che subordinazione nei versi) Impressionismo (ellissi del verbo: aggettivi e verbi diventano sostantivi)
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